La torta di riso è un dolce tradizionale della cucina emiliana, che affonda le sue radici in una cultura contadina ricca di storia e sapori genuini. Questo dessert rappresenta un perfetto esempio di come la semplicità possa dar vita a qualcosa di straordinario. Non si tratta di un dolce eccessivamente dolce, ma di una preparazione sostanziosa, ideale per ogni occasione, dalle feste in famiglia alle merende autunnali.
Origini e storia
La torta di riso ha origini antiche, legate principalmente alla tradizione delle mondine, le donne che lavoravano nelle risaie della Pianura Padana, in particolare nelle province di Vercelli e Pavia. Queste donne, oltre a raccogliere il riso, spesso ricevevano come compenso parte del raccolto stesso. Così, il riso, ingrediente principale di questo dolce, è diventato simbolo di un lavoro duro e di una vita semplice ma ricca di sapore. Con il passare del tempo, questa preparazione è stata tramandata di generazione in generazione, mantenendo viva la memoria delle tradizioni culinarie emiliane.
Ingredienti e preparazione
La ricetta tradizionale della torta di riso è relativamente semplice e richiede pochi ingredienti, ma ognuno di essi gioca un ruolo fondamentale nel risultato finale. Gli ingredienti principali includono riso, latte, zucchero, uova e aromi come la vaniglia e il limone. Tuttavia, come suggerito nella nostra rielaborazione, l’aggiunta di mandorle tostate e cedro candito conferisce alla torta un tocco in più, rendendola ancora più ricca e profumata.
Ingredienti
Per il riso:
1. 500 g di riso
2. 1 litro di latte
3. 150 g di zucchero
4. 50 g di burro
Per la torta:
1. 125 g di zucchero
2. 75 g di mandorle tostate
3. 50 g di cedro candito
4. 2 uova intere
5. 1 albume
6. Scorza di limone grattugiata
7. Zucchero a velo per decorare
8. Liquore all’amaretto per servire
Procedimento
Cottura del riso: Iniziate portando a ebollizione il latte con lo zucchero, mezzo baccello di vaniglia aperto e alcune scorze di limone. Aggiungete il riso e lasciate cuocere per circa 25 minuti, fino a quando il riso non sarà morbido e il latte assorbito, creando una consistenza cremosa. Una volta cotto, distribuite il riso su un vassoio per farlo raffreddare, rimuovendo vaniglia e scorze di limone.
Preparazione delle mandorle: Tostate le mandorle in forno a 180 °C per 4-5 minuti, fino a quando non diventeranno dorate e fragranti. Questo passaggio è cruciale per esaltare il loro sapore.
Assemblaggio della torta: In una ciotola, separate i tuorli dagli albumi. Montate i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Tritate le mandorle tostate e sminuzzate il cedro candito, quindi uniteli al composto di tuorli. Aggiungete il riso freddo e la scorza di limone grattugiata, mescolando con cura.
Incorporazione degli albumi: Montate gli albumi a neve e incorporateli delicatamente al composto di riso, facendo attenzione a non smontarli.
Cottura: Versate il composto in una tortiera foderata con carta da forno e infornate a 200 °C per 10 minuti. Successivamente, abbassate la temperatura a 180 °C e cuocete per altri 30 minuti, fino a quando la superficie sarà dorata.
Finitura: Una volta sfornata, lasciate riposare la torta per qualche minuto. Bucherellate la superficie e versate un po’ di liquore all’amaretto, che conferirà un aroma avvolgente. Infine, spolverizzate con zucchero a velo prima di servire.
Varianti e abbinamenti
La torta di riso si presta a molte varianti. Alcuni aggiungono uvetta o altri canditi, mentre altri utilizzano il riso integrale per una versione più rustica. Inoltre, è possibile accompagnare la torta con una crema pasticcera o un gelato alla vaniglia, per rendere il dessert ancora più goloso.
In Emilia, è tradizione servire la torta di riso durante le festività o le occasioni speciali, ma è perfetta anche come dolce da gustare in una giornata qualsiasi, magari accompagnata da un bicchierino di liquore all’amaretto, che ne esalta il sapore e rende il momento ancora più speciale.
Con la sua storia affascinante e il suo sapore unico, la torta di riso emiliana è un dolce che merita di essere riscoperto e apprezzato non solo in Emilia, ma in tutta Italia e oltre.