La jota è un piatto tradizionale della cucina triestina, un’autentica delizia che racchiude in sé la storia e le tradizioni gastronomiche di una regione famosa per le sue influenze culinarie. Questo primo piatto rappresenta un esempio di come la cucina popolare possa essere ricca, saporita e accogliente. La preparazione della jota affonda le radici in antiche tradizioni e si basa su ingredienti semplici ma sostanziali, come fagioli borlotti, patate, capuzi garbi (cavolo cappuccio fermentato) e, in alcune varianti, avanzi di maiale.
Storia e tradizione della jota
Le origini della jota sono antiche, con la prima testimonianza scritta risalente al XV secolo a Cividale del Friuli. La parola “jota” potrebbe derivare dal latino “jutta”, che significa “brodaglia”, un termine che ben descrive la consistenza densa e cremosa di questo piatto. Tradizionalmente, la jota veniva preparata durante le festività e nei freddi inverni triestini, ma la sua ricchezza la rende adatta anche per occasioni più informali, come pranzi in famiglia o cene con amici.
Le varianti della jota sono numerose e ogni famiglia ha la propria ricetta, spesso tramandata di generazione in generazione. Mentre la versione triestina è caratterizzata dall’uso di cavolo cappuccio fermentato, in altre zone del Friuli Venezia Giulia si possono trovare preparazioni con ingredienti diversi o varianti di carne.
Gli ingredienti indispensabili
Per preparare una buona jota, è fondamentale utilizzare ingredienti freschi e di qualità. Ecco gli ingredienti principali:
- Fagioli borlotti: rappresentano la base proteica del piatto, utilizzabili sia secchi (dopo averli messi a bagno per una notte) sia in scatola.
- Capuzi garbi: il cavolo cappuccio fermentato, che dona un sapore unico e leggermente acido.
- Patate: tagliate a cubetti, aggiungono cremosità e sostanza, rendendo la zuppa un piatto completo e nutriente.
- Soffritto di aglio e olio: cruciale per insaporire la base della zuppa.
- Foglie di alloro: per un profumo avvolgente.
Inoltre, per chi desidera un tocco in più, è possibile aggiungere cotiche, salsicce o carne affumicata, rendendo la jota ancora più ricca e sostanziosa.
La preparazione della jota
Preparare la jota in casa è un processo semplice, anche se richiede un po’ di tempo. Ecco i passaggi da seguire:
- Inizia con l’olio extravergine di oliva e uno spicchio d’aglio in una pentola capiente. Fai rosolare l’aglio per un paio di minuti.
- Aggiungi i capuzi garbi già preparati e profuma il tutto con foglie di alloro. Dopo circa cinque minuti, versa del brodo vegetale caldo e continua la cottura per circa 20 minuti.
- Nel frattempo, sbuccia le patate e tagliale a cubetti. In un’altra pentola, rosola gli spicchi d’aglio rimanenti con un filo d’olio, quindi unisci le patate e i fagioli borlotti ben sgocciolati. Copri con il brodo restante, aggiusta di sale e pepe e lascia sobbollire per circa 20 minuti.
- Quando le patate e i fagioli sono cotti, preleva metà del composto e trasferiscilo nella pentola con i crauti. Usa un mixer a immersione per frullare il resto dei legumi e delle patate, creando una crema densa e saporita. Unisci questa crema al tegame con i crauti e mescola bene, proseguendo la cottura per altri dieci minuti.
Servire la jota
La jota va servita calda, distribuita in fondine individuali e completata con un filo d’olio extravergine a crudo. Questa semplice aggiunta non solo arricchisce il piatto in termini di sapore, ma esalta anche la cremosità. È un comfort food ideale per le rigide serate invernali, ma può essere gustato anche durante le prime giornate di primavera.
Oltre alla jota, la cucina triestina offre una varietà di piatti tradizionali che meritano di essere scoperti. Specialità come i “fagioli e scarole” o la “zuppa frantoiana” sono solo alcune delle delizie che la regione ha da offrire. La jota, con il suo sapore ricco e la sua storia affascinante, è un ottimo modo per avvicinarsi alla tradizione culinaria triestina e per condividere momenti di convivialità attorno a un tavolo.