Il cappon magro, piatto emblematico della tradizione culinaria ligure, è una vera e propria celebrazione di sapori e colori, che affonda le sue radici in storie affascinanti e uniche.
Caratterizzato dall’unione di pesce fresco e una varietà di verdure, questo piatto è non solo un pasto, ma un autentico simbolo di convivialità e di festa. Durante le festività, il cappon magro diventa il protagonista indiscusso delle tavole liguri, mettendo in mostra il meglio della gastronomia locale con una preparazione che richiede pazienza e maestria.
Le origini del termine “cappon magro” sono avvolte da un alone di mistero e fascino. Ci sono ben diverse teorie che cercano di spiegare da dove arrivi questo nome curioso. Una possibilità intrigante è che derivi dall’usanza di utilizzare un pesce particolare, il cappone, che è conosciuto anche con i nomi di “gallinella” o “scorfano”. Oppure, c’è chi sostiene che il cappon magro venisse consumato, in tempi passati, per sostituire il piatto di carne, il cappone appunto, durante i periodi di magro. E ancora, vi sono esperti che indicano l’etimologia francese, suggerendo che il termine possa avere radici nel “chapon”, un crostino di pane tostato che si usava nelle zuppe. Insomma, una vera e propria origin story che sfida il passar del tempo.
Ma non è solo il nome a raccontare una storia affascinante. La preparazione del cappon magro ha origini più modeste di quanto non si pensi oggi, dove è considerato un vero e proprio piatto di lusso. Infatti, questo delizioso pasto era un tempo una specialità dei marinai, pensato per riutilizzare gli avanzi dei banchetti abbondanti. In un’epoca in cui il cibo era prezioso e ogni ingrediente doveva essere valorizzato al massimo, il cappon magro si trasformava in una sorta di opera d’arte culinaria, capace di unire il concetto di riciclo a quello del piacere della tavola. Quindi, da piatto povero a portata regale, la storia del cappon magro è la storia del nostro rapporto con il cibo e la cultura gastronomica.
Quando si tratta di preparare il cappon magro, ci sono diverse varianti da considerare, ma una delle più amate è sicuramente la versione in terrina. Questo metodo di preparazione non solo offre un aspetto straordinario, ma permette anche di combinare tra di loro tanti ingredienti freschi e genuini, creando una sinfonia di colori e sapori. Per questa ricetta, si utilizzano principalmente scorfano e gamberi, che apportano un tocco di mare veramente irresistibile. Il tutto va assortito con salse gustose, come la salsa verde, e con una selezione di verdure come barbabietole e cetrioli in agrodolce.
La preparazione inizia con la cottura dei pesci. Si fa lessare lo scorfano e, nel mentre, si preparano gli altri ingredienti. A questo punto, si può procedere a lessare le patate e a tagliare delle belle fette di barbabietola, che non solo daranno un sapore inconfondibile al piatto, ma anche un colore ridondante che attirerà gli occhi dei commensali. Ogni strato sarà costruito con cura: prima il pesce, poi le verdure, e via dicendo, fino a giungere all’assemblaggio finale.
Quello che rende il cappon magro così speciale è la possibilità di personalizzarlo a proprio piacimento. Infatti, si può sperimentare con diverse varianti, come il cappon magro con le triglie, o addirittura dare un tocco moderno a questa ricetta tradizionale. Insomma, questo piatto, che è una vera e propria arte culinaria, invita chiunque a scoprire i segreti della cucina ligure, per un’esperienza davvero unica. La magia del cappon magro è quindi racchiusa non solo negli ingredienti, ma anche nell’amore e nella passione che vengono dedicate alla sua preparazione.