Ravioli del plin con finferli: la versione gustosissima dello chef Giovanni Ruggeri

I ravioli del plin sono un piatto tipico della tradizione gastronomica piemontese, famoso non solo per il loro sapore avvolgente ma anche per la loro lavorazione particolarmente attenta.

Questa prelibatezza, simbolo della cultura culinaria della regione, viene spesso proposta in occasioni speciali, come il pranzo della domenica. Recentemente, lo chef Giovanni Ruggieri ha presentato una versione particolarmente gustosa dei ravioli del plin, arricchiti da finferli e una delicata salsa al parmigiano. Scopriamo insieme tutti i dettagli di questo piatto e del suo autore.

I ravioli del plin si caratterizzano per la loro forma piccola e schiacciata, un modo tradizionale di preparare i ravioli che risale a generazioni passate. La loro peculiarità sta nel ripieno, composto da diverse varianti di carne, spesso mescolate a verdure fresche e aromi naturali, per un’esplosione di gusti che parla della tradizione locale. Nel caso proposto dallo chef Ruggieri, i finferli giocano un ruolo centrale sia nel ripieno che come guarnizione. I finferli, noti per il loro profumo intenso e la loro consistenza carnosa, vengono tritati e cotti in padella con burro e erbe, creando un’armonia perfetta con la pasta. La salsa al parmigiano, poi, non è solo un semplice condimento, ma un elemento che esalta e completa i sapori, rendendo il piatto un vero capolavoro.

La preparazione dei ravioli è un’arte in cui ogni gesto conta. Dalla scelta della farina, alla creazione della sfoglia, fino a donare forma ai ravioli stessi: un lavoro che richiede tempo e dedizione. Non è solo il gusto a rendere i ravioli del plin così speciali, ma anche la storia che portano con sé. Si tratta di un piatto che esprime la passione per la cucina e l’amore per le tradizioni, un aspetto fondamentale della cultura piemontese.

L’arte culinaria di Giovanni Ruggieri

L’orto in cucina, a Novara è il suo ristorante sociale. (fonte IG @lortoincucina www.thefood.it)

Giovanni Ruggieri è un nome che si sta facendo notare nel panorama gastronomico, non solo per le sue origini particolari ma anche per il suo approccio unico alla cucina. Nato a Betlemme nel 1984, ha vissuto esperienze che lo hanno arricchito non solo dal punto di vista culturale ma anche dal punto di vista culinario. Con un padre italiano e una madre con origini croato-austriache, Giovanni ha avuto l’opportunità di esplorare diversi stili e tradizioni culinarie fin dalla tenera età. Trasferitosi a Sillavengo, in provincia di Novara, ha cominciato a imparare i segreti della cucina locale, approfondendo in particolare la tradizione piemontese.

Ruggieri ha avuto la fortuna di collaborare con chef di fama internazionale, come Enrico Crippa e Alfredo Chiocchetti, da cui ha appreso tecniche e conoscenze che oggi applica nel suo ristorante sociale, L’orto in cucina, a Novara. Qui, grazie alla Cooperativa Sociale Gerico, il suo obiettivo è quello di insegnare ai ragazzi con disabilità a cucinare, utilizzando ingredienti freschi e locali. Questo non solo offre un’opportunità di formazione, ma anche un modo per celebrare la tradizione culinaria piemontese in un contesto inclusivo e sociale.

Ruggieri non si limita a presentare piatti di grande impatto, ma cerca sempre di raccontare una storia. Ogni piatto ha un tratto distintivo, una narrativa che sottolinea l’importanza della comunità, della cultura e della tradizione. È a queste radici che Ruggieri rivolge il suo sguardo, rendendo la sua cucina non solo un’esperienza gastronomica, ma anche un viaggio attraverso le storie e i sapori della Piemonte.

Un’idea di raviolo: Tajarin al burro di montagna

Non si può parlare di Giovanni Ruggieri senza menzionare un’altra delle sue creazioni, ovvero i Tajarin al burro di montagna e salvia in diverse consistenze. I Tajarin sono un altro principe della cucina piemontese, una pasta all’uovo sottile e delicata, perfetta per esaltare i sapori più ricchi e aromatici. Questa ricetta è un chiaro esempio della capacità dello chef di utilizzare ingredienti semplici ma con un grande potenziale. La combinazione di burro di montagna, con il suo aroma intenso e il gusto avvolgente, si sposa perfettamente con la salvia, un’erba fresca e profumata, rendendo il piatto un inno alla tradizione gastronomica.

La variazione delle consistenze è un aspetto innovativo che Ruggieri porta all’interno della sua proposta. Quella sensazione di croccante e cremoso crea un’esperienza sensoriale che arricchisce il palato, fascino non da poco per chi ama la buona tavola. Non si tratta soltanto di unire gli ingredienti, ma di dare vita a una sinfonia di sapori, dove ogni nota è pensata e scelta con cura, un passo dopo l’altro, per portare il commensale in un viaggio culinario unico.

La creatività di Ruggieri non conosce limiti e ogni piatto racconta una parte della sua storia, del suo percorso e della sua passione per la cucina, un viaggio che continua ad evolversi e sorprendere. Dalla tradizione ai tocchi innovativi, è chiaro che la filosofia culinaria di Giovanni rappresenta una fusione tra il vecchio e il nuovo, un modo di guardare al futuro rispettando il passato.

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Published by
Rosanna Mancini