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La bagna cauda di Giovanna: un viaggio nei sapori tradizionali piemontesi

La bagna cauda di Giovanna: un viaggio nei sapori tradizionali piemontesi

La bagna cauda è un piatto tradizionale piemontese che rappresenta una vera e propria celebrazione della cultura gastronomica della Langa. Questo intingolo caldo, il cui nome deriva dal dialetto, è un’esperienza sensoriale unica, capace di trasportare chi lo assapora in un viaggio tra i sapori autentici del Piemonte. La preparazione della bagna cauda richiede attenzione e passione, come ci insegna Giovanna Diliberti, custode di questa antica tradizione culinaria.

Giovanna vive a Pasquana, un incantevole paesino nei pressi di Asti, circondato da colline ricoperte di vigneti. A 64 anni, la sua energia e il suo sorriso rendono la sua cucina un rifugio per chi desidera riscoprire i sapori autentici della tradizione. La ricetta della bagna cauda che Giovanna prepara è quella tramandata dalla sua famiglia, ricca di significato e amore, rendendo ogni piatto un’esperienza unica.

La preparazione della bagna cauda

La preparazione della bagna cauda inizia la sera prima, quando Giovanna mette le teste d’aglio a “ingentilirsi” nel latte. Questo passaggio è cruciale per ammorbidire il sapore pungente dell’aglio e renderlo più digeribile. Il giorno seguente, si procede con gli ingredienti freschi:

  1. Acciughe sotto sale
  2. Latte
  3. Olio extravergine di oliva

Tutti ingredienti di alta qualità, provenienti dal suo orto o dai mercati locali. Le verdure da intingere sono una festa per gli occhi e per il palato: cardi, topinambur, finocchi e peperoni si uniscono a patate bollite, barbabietole rosse e cavoli. Ogni verdura è tagliata con attenzione, per facilitare l’intingere nella salsa calda.

Il tegame di terracotta, chiamato “fujot”, è fondamentale per la preparazione della bagna cauda. La scelta della pentola non è casuale: la terracotta permette una distribuzione uniforme del calore, essenziale per ottenere il giusto amalgama di sapori. Dopo aver unito tutti gli ingredienti, Giovanna copre il tegame e lascia sobbollire dolcemente per circa trenta minuti. In questo tempo, le acciughe si sciolgono, l’aglio si ammorbidisce e il latte si combina con l’olio, creando una salsa densa e saporita.

Un momento di convivialità

Una volta pronta, la bagna cauda viene mescolata a mano con una paletta di legno. Giovanna sottolinea l’importanza di non utilizzare un frullatore a immersione, poiché la salsa deve mantenere una certa consistenza e rusticità. Questo piatto è da condividere, da gustare in compagnia, accompagnato da un buon vino rosso, come la tipica Barbera, che esalta i sapori della salsa e delle verdure.

La bagna cauda non è solo un piatto da gustare; è anche un momento di convivialità. Tradizionalmente, si serve in un grande tegame al centro della tavola, dove ognuno può intingere le proprie verdure e condividere il pasto con gli altri commensali. Questo rituale di condivisione è parte integrante dell’esperienza gastronomica piemontese, che valorizza i legami umani e la convivialità.

Varianti della bagna cauda

Per chi fosse timoroso dell’intenso sapore dell’aglio, esiste una variante detta “atea” o “falsa”. In questa versione, l’aglio viene sostituito da rape bianche a fettine, offrendo un’alternativa più delicata ma altrettanto gustosa. Inoltre, per coloro che amano sperimentare, Giovanna suggerisce di rompere un uovo nel fujot e spolverare con del tartufo, creando così un piatto ancora più ricco e sofisticato.

Giovanna non si limita a preparare la bagna cauda; è anche custode di numerose varianti e ricette che arricchiscono la tradizione gastronomica piemontese. Tra queste, la “bagna cauda leggera”, ideale per chi desidera gustare questo piatto senza appesantirsi, e la “bagna cauda di Papa Francesco”, una preparazione che ha suscitato l’interesse di molti per il suo legame con le tradizioni culinarie del Papa.

La bagna cauda è molto più di un semplice piatto; è un simbolo di convivialità, di legami familiari e di un patrimonio gastronomico che merita di essere preservato. L’impegno di Giovanna nel mantenere viva questa tradizione è una testimonianza dell’importanza della cucina nel creare connessioni tra le persone e nel trasmettere la cultura da una generazione all’altra. La sua passione per la cucina e la sua dedizione nel preparare la bagna cauda sono un invito per tutti a riscoprire e apprezzare i sapori autentici della Langa.

giovanni Poli
Giovanni Poli

Sono un appassionato di cucina con un occhio attento alle tradizioni culinarie di tutto il mondo. Da anni esploro le cucine di diversi paesi, raccogliendo ricette e segreti che parlano di culture e storie uniche. Sul blog thefood.it, mi dedico a condividere le mie scoperte gastronomiche, proponendo ricette veloci che possono essere preparate anche da chi ha poco tempo a disposizione. Credo che mangiare bene non debba essere complicato e che ogni piatto possa raccontare una storia. La mia missione è ispirare gli altri a sperimentare in cucina e a scoprire sapori nuovi, rendendo la cucina un'avventura quotidiana. Che si tratti di un piatto tipico o di una rivisitazione creativa, sono qui per guidarvi in un viaggio culinario indimenticabile!

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Giovanni Poli

Sono un appassionato di cucina con un occhio attento alle tradizioni culinarie di tutto il mondo. Da anni esploro le cucine di diversi paesi, raccogliendo ricette e segreti che parlano di culture e storie uniche. Sul blog thefood.it, mi dedico a condividere le mie scoperte gastronomiche, proponendo ricette veloci che possono essere preparate anche da chi ha poco tempo a disposizione. Credo che mangiare bene non debba essere complicato e che ogni piatto possa raccontare una storia. La mia missione è ispirare gli altri a sperimentare in cucina e a scoprire sapori nuovi, rendendo la cucina un'avventura quotidiana. Che si tratti di un piatto tipico o di una rivisitazione creativa, sono qui per guidarvi in un viaggio culinario indimenticabile!