Il casatiello napoletano è un simbolo della tradizione gastronomica campana, particolarmente apprezzato durante le festività pasquali. Questo lievitato rustico non è solo un piatto, ma un vero e proprio rituale che unisce famiglie e amici attorno a una tavola imbandita. Gusto, storia e cultura si amalgamano in questo prodotto tipico, rendendolo un must per la Pasqua in Campania e oltre.
Origini e tradizione
Il casatiello ha radici antiche, legate alle tradizioni contadine della Campania. Si narra che, già nel Medioevo, fosse preparato per festeggiare la Pasqua, un momento di rinascita dopo il lungo inverno. Questo piatto non è solo un cibo, ma rappresenta un modo di celebrare la vita e la comunità, portando sulle tavole ingredienti simbolici come le uova e i salumi.
A differenza di altre preparazioni simili, come il tortano, il casatiello si distingue per le sue uova intere, posizionate sulla parte superiore della ciambella. Queste uova, ben visibili con il guscio, sono ancorate con strisce di pasta a formare una croce, richiamando simbolismi religiosi e tradizioni pasquali. Questo dettaglio non solo è estetico, ma rappresenta anche un legame con la tradizione cristiana, dove l’uovo è simbolo di vita e resurrezione.
Ingredienti e preparazione
La ricetta tradizionale del casatiello richiede ingredienti semplici ma di alta qualità. Gli elementi fondamentali includono:
- Farina
- Lievito di birra
- Strutto
- Formaggi tipici come il pecorino e la provola
- Una selezione di salumi come il prosciutto e la pancetta
A questo mix si possono aggiungere anche fave fresche, che conferiscono una nota di freschezza al ripieno.
Ingredienti per il casatiello
- 500 g di farina
- 400 g di acqua tiepida
- 180 g di strutto
- 100 g di formaggi misti (pecorino e provola)
- 50 g di salumi (prosciutto e pancetta)
- 25 g di lievito di birra
- 5 g di sale
- Pepe q.b.
- Uova (a piacere, per la decorazione)
Procedimento
Preparazione dell’impasto: Sbriciolare il lievito di birra in una ciotola con 250 g di acqua tiepida. Creare una fontana con la farina e versare al centro l’acqua con il lievito. Lavorare l’impasto aggiungendo lo strutto a pezzetti, il sale e una generosa dose di pepe. Continuare a impastare fino a ottenere una consistenza liscia ed elastica.
Prima lievitazione: Trasferire l’impasto in una ciotola leggermente unta, coprire con un panno umido e lasciare lievitare in un luogo caldo per circa un’ora e mezza.
Preparazione del ripieno: Tagliare a dadini i formaggi e il prosciutto. Se si utilizzano le fave, sminuzzarle e mescolarle con i salumi e i formaggi.
Formazione del casatiello: Stendere l’impasto lievitato creando un rettangolo di circa 3-4 mm di spessore. Sbattere un uovo e spennellarlo sull’impasto. Distribuire il ripieno lungo il rettangolo, lasciando uno spazio vuoto sui margini.
Arrotolamento: Avvolgere l’impasto partendo dal lato inferiore verso l’alto, formando un rotolo. Sigillare bene il bordo e trasferire il rotolo in uno stampo a ciambella precedentemente unto.
Decorazione: Adagiare le uova crude con il guscio sulla superficie del rotolo, affondandole leggermente nell’impasto. Utilizzare i ritagli di pasta per creare delle strisce, posizionandole a croce sopra le uova.
Seconda lievitazione e cottura: Lasciare lievitare nuovamente per un’ora. Infornare il casatiello in forno preriscaldato a 170-180°C per circa 50 minuti, fino a quando non sarà dorato e cotto. È consigliabile mangiarlo tiepido, per gustarne appieno la fragranza e il sapore.
Varianti del casatiello
Nel corso degli anni, la ricetta del casatiello ha subito varie reinterpretazioni. Alcuni chef, come Fulvio Marino e Roberto Di Pinto, propongono versioni contemporanee e leggere, mentre Sal de Riso ha creato una versione dolce, dimostrando la versatilità di questo impasto. Queste varianti mantengono il legame con la tradizione, pur offrendo nuove esperienze gustative.
La preparazione del casatiello non è solo un processo culinario, ma un momento di condivisione e convivialità, che trasmette l’amore per la cucina e la cultura campana. Prepararlo in famiglia è un modo per mantenere vive le tradizioni, celebrando la Pasqua con un piatto che racchiude in sé storia, sapore e simbolismo.