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Il caffè e le sue proprietà salutari: il cuore ringrazia

Una recente ricerca  evidenzia come il caffè agisca positivamente sul nostro corpo; in particolare su ictus, diabete di tipo 2 e patologie cardiovascolari.

Il caffè di prima mattina è un piacere che condividono molte persone e dopo aver letto questo articolo lo sarà ancor di più! Infatti l’assunzione di caffeina, nella quantità giornaliera di 3 tazzine di caffè o té, riduce il rischio di sviluppare malattie cardiometaboliche.

Lo studio condotto dal Dottor Chaofu Ke, professore dell’università di Suzhou in Cina, rivela i benefici associati all’assunzione moderata di caffeina: nello specifico lo studio mostra una riduzione significativa di patologie del cuore o a esse collegate.

Lo studio svolto e l’effettiva rivelazione

Le persone coinvolte in questo studio sono ben 180mila, tutte della Uk Bank, uno tra i più grandi database biomedico ed ovviamente non presentano malattie cardiovascolari.

Alla fine dello studio si è potuto notare come, assumendo tre tazze al giorno di caffè o tè, il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari si riduceva notevolmente. Quindi per i consumatori moderati il rischio diminuiva del 48,1% rispetto a chi non ne assumeva affatto o comunque ne consumava in bassissima quantità.

Lo studio di Ke mostra un’effettiva connessione tra caffè e la salute del cuore. Ovviamente una dieta equilibrata e una regolare attività fisica sono senz’altro due fattori primari per il miglioramento della salute del cuore e non solo.

Questo non è l’unico studio che mostra come l’assunzione moderata di caffeina riduca il rischio di malattie cardiovascolari; l’importante è non assumerne grandi quantità, si potrebbe andare incontro ad un ritmo cardiaco elevato.

Quando evitare la caffeina

Va sempre tenuto presente che la caffeina è comunque una sostanza dall’effetto eccitante sul sistema nervoso e quindi in alcuni casi non è consigliabile; in caso di sonno disturbato o di cattiva qualità sarebbe opportuno non bere caffè o tè prima di andare a dormire.

In caso di insonnia, ulcera e reflusso, il consumo dovrebbe essere molto moderato. (www.thefood.it)

 

Il consumo di caffeina dovrebbe essere limitato anche quando si soffre di colite poiché aumenta la motilità intestinale; stessa situazione per chi soffre di ulcera peptica, gastrite o reflusso gastroesofageo poiché la caffeina aumenta l’acidità dello stomaco.

L’orario migliore per bere il caffè

Il momento ideale per bere una tazza di caffè è senz’altro al mattino; un caffè bevuto al momento giusto ci rende la giornata migliore!

Secondo le neuroscienze esiste un arco temporale preciso dove questo accade ed è tra le 9.30 e le 11.30; è il momento in cui l’ormone chiamato cortisolo, cala fisiologicamente ed è proprio qui che entra in gioco la nostra tazzina di caffè!

Infatti di prima mattina e comunque fino alle 9, grazie al picco di cortisolo, siamo naturalmente più svegli e assumere caffeina fino quell’ora sarebbe controproducente. Stessa cosa accade dopo le 11.30, dove il cortisolo ha di nuovo il suo picco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Published by
Rosanna Mancini