Alessandro Borghese è un vero e proprio maestro della cacio e pepe e ha deciso di svelarci alcuni dei suoi segreti più importanti per ottenere un primo da chef.
La cucina italiana è ricca di piatti tradizionali che hanno fatto la storia e conquistato palati in tutto il mondo. Tra questi, la cacio e pepe occupa senza dubbio un posto d’onore. Alessandro Borghese, noto chef televisivo, ha recentemente condiviso alcuni dei suoi segreti per preparare questo piatto così semplice quanto amato, durante una chiacchierata radiofonica su Radio DJ.
La cacio e pepe non è solo un piatto: è una tradizione, un’eredità culinaria che affonda le sue radici nella storia dell’Italia agricola. Originariamente era il pasto dei contadini che si spostavano per la transumanza, portando con sé ingredienti semplici ma energetici: pecorino stagionato, pepe nero e pasta secca. Questa combinazione non solo garantiva un apporto calorico importante per affrontare le lunghe giornate di lavoro ma era anche facilmente trasportabile e conservabile.
Secondo Borghese, ciò che rende speciale la sua versione della cacio e pepe è l’utilizzo di due tipologie diverse di pepe: uno autoctono pugliese ed uno esotico proveniente dalla Tasmania. Quest’ultimo si caratterizza per le sue note aromatiche particolari, meno piccanti del normale ma estremamente profumate grazie alla presenza di antociani – gli stessi pigmenti presenti nel vino rosso – che conferiscono al piatto una colorazione violacea unica. La scelta del pecorino romano come formaggio completa il quadro degli ingredienti selezionati con cura per questa ricetta.
Un altro aspetto fondamentale nella preparazione della cacio e pepe secondo lo chef Borghese è la presentazione finale del piatto.
Lui crede fermamente nel “nido”, ovvero nel modo in cui la pasta viene disposta nel piatto prima di essere servita. Questa tecnica non solo rende il piatto visivamente più attraente ma aiuta anche a concentrare i sapori ed i profumi, intensificando l’esperienza gustativa complessiva.
Alessandro Borghese pone grande attenzione anche nella scelta della pasta da utilizzare per questo storico piatto italiano. Egli preferisce affidarsi a produttori che garantiscono una filiera corta e controllata; specificatamente menziona l’utilizzo di un molino situato ad Avellino che assicura grano 100% italiano.
Questo dettaglio non è da sottovalutare: la qualità del grano influisce significativamente sulla texture della pasta dopo la cottura, elemento chiave per una perfetta riuscita della cacio e pepe.
Il legame tra Alessandro Borghese ed il suo amore per la cucina va oltre la preparazione dei singoli piatti; si estende alla condivisione delle sue conoscenze attraverso i libri di cucina. “Cascio e Pepe – La mia vita in 50 ricette” rappresenta non solo una raccolta delle sue creazioni più amate ma anche un viaggio personale attraverso i sapori che hanno segnato momenti significativi della sua vita professionale ed emotiva.
In definitiva, quello che emerge dalle parole dello chef è una visione della cucina come arte dell’accoglienza e dell’amore verso gli ingredienti nostrani; dove ogni dettaglio conta nell’intento di regalare emozioni indimenticabili a chi siede a tavola. La sua interpretazione della cacio e pepe ne è l’esempio perfetto: un equilibrio armonioso tra tradizione ed innovazione capace di sorprendere ancora oggi palati esperti ed appassionati gastronomi.